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COSTELLAZIONI FAMILIARI E SISTEMICHE.

IL NUOVO METODO DI BERT HELLINGER: "ANDARE CON IL MOVIMENTO DELLO SPIRITO"

Costellazioni familiari e sistemiche secondo il nuovo metodo di B. Hellinger potrebbero essere indicate con la definizione di Costellazioni Spirituali. Ciò perché durante la rappresentazione familiare, dopo aver visto la manifestazione della coscienza e la dinamica sistemica relativa alla famiglia, si assiste ad un'elevazione all'interno del contesto intesa ad andare oltre il sistema familiare, oltre le delimitazioni, oltre i condizionamenti, oltre le paure, oltre i destini dei nostri familiari nonché dei nostri stessi destini e tutto in noi si scioglie, ne consegue l'apertura del nostro cuore. Un'espansione del cuore tale da consentire l'inclusione di tutti, compresi gli eventuali aggressori, della nostra famiglia che erano stati esclusi. Il movimento spirituale pertanto nella sua grandezza riunisce ciò che era stato distaccato. Qui di seguito ho estrapolato un brano tratto dal libro "Riconoscere ciò che è" poiché sebbene il contenuto del libro non si riferisca all'innovazione del metodo, che maturerà nei successivi 20 anni, sono state descritte le linee basi che esprimono con chiarezza cosa s'intende con la parola costellazioni, che cosa s'intende con la parola irretimento e qual è il motivo per cui il metodo è nato. Il libro contiene un'importante intervista che venne fatta al padre delle costellazioni infatti il procedimento o metodo prima veniva inteso come "terapia della famiglia" definizione da cui oggi Hellinger stesso prende distanza. Tuttavia è un testo prezioso che consiglio a tutti coloro che sono attratti da questo meraviglioso metodo, è un libro da tenere sempre a portata di mano, sebbene ripeto non comprenda l'evoluzione del metodo inteso come "movimento dello spirito"…………………..


B. Hellinger: " Con la terapia sistemica della famiglia si cerca di scoprire se qualcuno all’interno della famiglia estesa (padre, madre, figli legittimi, illegittimi, dati in adozione, abbandonati o abortiti, fratelli dei genitori, precedenti partner importanti dei genitori, nonni ed anche bisnonni con un destino particolare), è irretito nei destini di precedenti membri familiari". Pertanto si parla d'irretimento quando "qualcuno della famiglia riprende inconsciamente su di sé il destino di un predecessore, e lo vive. Se per esempio in una famiglia un bambino è stato dato via (questo può essere accaduto nella generazione precedente) più tardi un componente della famiglia si comporterà come se anche lui fosse stato messo da parte. E non riuscirà a liberarsi da questa sensazione finché non si renderà conto di essere irretito. Si arriverà alla soluzione del problema agendo in senso opposto: la persona esclusa viene rimessa in gioco, viene per esempio aggiunta alla costellazione familiare, inclusa e riconosciuta". Evidentemente esiste una coscienza di gruppo o della stirpe. "Al gruppo su cui questa coscienza influisce, appartengono: i bambini, i genitori, i nonni ecc. ed anche coloro che hanno fatto parte della famiglia ed hanno lasciato il loro posto, per esempio precedenti consorti o fidanzati dei genitori. Se ad uno di questi è stato fatto un torto, nel gruppo c’è un’irresistibile esigenza di compensazione. Ciò significa che l’ingiustizia avvenuta nelle generazioni precedenti in seguito viene di nuovo rappresentata e sofferta da qualcuno, affinché venga rimessa in ordine. Questa è la cosiddetta coercizione ripetitiva sistemica. Ma questo modo di ripetere non mette mai le cose a posto. Quelli che devono sobbarcarsi il destino degli esclusi, vengono ingiustamente obbligati a farlo dalla coscienza della stirpe. In realtà sono completamente innocenti. Invece coloro che si sono resi colpevoli, perché per esempio hanno allontanato o scacciato un membro della famiglia, forse, nonostante tutto, se la cavano bene. La coscienza di gruppo pertanto non ha un senso di giustizia per i discendenti, ma solo per i predecessori. Evidentemente questa dinamica ha a che fare con un ordine di base dei sistemi familiari. Segue la legge: chi entra nel sistema, acquisisce lo stesso diritto d’appartenenza di tutti gli altri. Ma se qualcuno viene maledetto o escluso alcuni dicono: “Tu hai meno diritto d’appartenenza di me”. Questa è l’ingiustizia che viene espiata tramite l’irretimento, senza che coloro che ne sono colpiti ne siano a conoscenza".

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